I Dignitari e gli Ufficiali

I Dignitari e gli Ufficiali

Svolgimento:

Prima di entrare nel merito della Tavola, ritengo opportuno sviluppare una breve premessa in modo da poter capire come, a livello storico, hanno origine le figure dei Dignitari e gli Ufficiali e quale significato hanno, invece, nell’ambito della Massoneria moderna.

Premessa Storica:

Nella Scozia del 1400 la “Loggia” era anzitutto un luogo fisico, nel quale trovavano riparo o sostavano i muratori che appartenevano alla corporazione ed erano impegnati nella costruzione di un castello o di una chiesa.

Con il tempo però la Loggia non rimase più solo uno spazio fisico, ma divenne un luogo ideale, il laboratorio per una nuova forma di sociabilità, per un nuovo linguaggio ed una nuova società europea.

La Massoneria si diffuse a partire dalle isole britanniche ed intercettò, nella sua espansione nel continente, tradizioni ed esperienze religiose e culturali risalenti al mondo medioevale e a quello rinascimentale.

Tutto ha origine dalle Logge medioevali.

Durante questo periodo storico (medioevo) le corporazioni di artigiani muratori godevano, nella struttura sociale dell’Antico regime, di un prestigio superiore a quello di altre associazioni di mestieri.

I mastri muratori riconosciuti ed accettati nella corporazione, entravano in possesso di una serie di tecniche, di conoscenze e di principi che consentivano loro di svolgere un’attività che sconfinava nella progettazione ingegneristica.

Un patrimonio che si rifaceva ai segreti matematici ed architettonici che avevano consentito la costruzione delle grandi cattedrali medioevali, realizzando edifici imponenti per dimensioni e complessità di calcolo.

Quando queste corporazioni si trasformarono in “Logge Massoniche”, non è un dato noto con precisione, ma sicuramente questo fenomeno si può fare risalire intorno alla fine del 1500.

La costituzione delle Logge Massoniche contribuì a rafforzare le corporazioni degli artigiani scozzesi, la consapevolezza che le loro azioni, la conoscenza dei principi di matematica e di architettura, la conservazione e la trasmissione del “Segreto” della loro “Arte” potevano essere utilizzati nella ricerca del modo di conoscere la natura in chiave mistica, di raggiungere la perfezione umana e quella “Universale”, di comprendere i “Segreti dell’Universo”.

All’inizio del 1600 nacque l’interrogativo se le “Logge” potessero essere, oltre che un insieme di uomini di mestiere, anche una struttura politica o “settaria”.

In questo periodo le “Logge” avevano già una propria organizzazione interna che era guidata da un “Guardiano dell’arte muratoria”, carica assegnata dal Re di Scozia nel 1590.

Otto anni più tardi questa carica si chiamava “Guardiano Generale”.

Questa “piccola” organizzazione serviva per mantenere la mente attiva e non schiva del ricordo, un’arte che non poteva essere scritta ma doveva rimanere affidata alla tradizione, per essere custodita e tramandata come un “Segreto” e comunicata attraverso il Rito di Iniziazione solo a coloro che sarebbero stati prescelti.

Dal 1630 iniziarono ad entrare nelle “Logge” persone estranee all’arte muratoria e non è un caso che si trattasse di personalità che avevano interessi ermetici ed alchemici.

Questo fatto va letto come conseguenza di una crisi economica e sociale e dalla necessità di avere fondi finanziari per aiutare i “Fratelli” caduti in rovina e le “Vedove” di quelli deceduti.

Le “Logge”, attraverso questi inserimenti di persone estranee all’arte muratoria, consentivano di fare conoscere i “Segreti” dell’arte muratoria e la partecipazione alle discussioni filosofiche.

A seguito di questa evoluzione di comportamenti, venne l’obbligo di definire regole ben precise per la gestione della “Vita Massonica” e venne introdotto un periodo di preparazione all’ingresso in Loggia, seguito da alcune prove, compreso l’esame del catechismo massonico. Fu stabilito l’obbligo del giuramento, a seguito del quale poteva essere comunicata la “Parola Massonica”, che serviva per riconoscere i “Fratelli” in Loggia.

Si sviluppavano anche nuovi simboli rappresentati da: grembiule, guanti, compasso, squadra, filo a piombo.

Questa è una fase storica dove si realizzò la trasformazione definitiva della corporazione artigiana in “Loggia”, cioè un luogo di sociabilità caratterizzato da una serie di pratiche e di rituali che si estendevano oltre la cerchia originaria degli artigiani.

In una situazione di questo genere fu imperativo sviluppare una perfetta organizzazione di Loggia affinché si potessero realizzare gli obiettivi che ho illustrato in precedenza.

L’inizio dello sviluppo organizzativo, che dal 1700 fu realizzato in Scozia, si portò dietro i linguaggi massonici inglesi e quindi molti termini vennero mutuati dalle procedure parlamentari e municipali.

Anche i regolamenti seguirono questa logica.

Quindi si iniziò a parlare di leggi, maggioranza dei voti, scrutinio segreto, voti, elezioni, unanimità dei voti, ammissione dei fratelli, ecc.

Inoltre, la diffusione del messaggio massonico era legata sin dalle origini, anche ad un preciso codice visivo; all’interno della Loggia tutto il Rito doveva in qualche modo sollecitare i cinque sensi dell’uomo.

I simboli erano poi quelli dell’arte muratoria: Squadra, Compasso, Filo a Piombo, Livella.

Nel linguaggio massonico conservavano grande importanza anche le forme dell’architettura, che rappresentavano certo un ordine ideale, ma si prestavano anche a tradurre in vere e proprie opere edilizie i principi e le regole della muratoria.

A fronte di questa situazione, si presentò la necessità di organizzare le Logge con a capo persone di alto livello morale, etico e con un tasso professionale elevato.

Ricordando che tutto questo avveniva nel periodo del medioevo, diventa facile ricondurre alcune figure organizzative a quelle che venivano utilizzate in quel periodo, in particolare in Francia.

Infatti, in un recente articolo dal titolo “Il giorno dello scandalo” (sezione Cultura “La collana della Regina” di Repubblica), nel quale veniva ricordato l’arresto del Cardinale di Rohan nel giorno di ferragosto del 1785, si fa riferimento a figure presenti alla corte di Versailles e cioè:

-          Dignitari di corte

-          Ministri di corte

-          Elemosiniere

Questa è la dimostrazione di come anche gli attuali regolamenti della “Massoneria Moderna”, siano congruenti con i linguaggi medioevali.

Definizioni di Dignitari ed Ufficiali in ambito profano

DIGNITARI

Detentore di un ufficio o di una carica di rilievo. Specificatamente nell’ambito di un potere o di un apparato regale (di una corte imperiale).

UFFICIALI

Persona “incaricata” a ricoprire un ruolo.

Dignitari ed ufficiali in “LOGGIA”

Rimanendo l’importanza storica ed il linguaggio massonico derivante dal periodo Medioevale, le cariche più importanti sono elette con votazione segreta, mentre quelle a “supporto” dell’organizzazione vengono incaricate a sviluppare un certo ruolo.

Questo metodo, come ho detto in precedenza è derivato da ruoli della politica Inglese, Scozzese e Francese.

Quindi i “DIGNITARI”  di Loggia sono le persone che hanno la maggiore responsabilità e che con la loro onestà, etica, professionalità devono gestire la Loggia.

Vengono quindi eletti con votazione segreta e sono:

   1-Primo Sorvegliante

   2-Secondo Sorvegliante

   3-Oratore

   4-Tesoriere

Si aggiunge il Segretario che viene però eletto dal Maestro Venerabile.

(Non mi dilungo, ma anche questo ha una sua logica che proviene sempre dal Medioevo).

Gli “UFFICIALI” sono incaricati dal Maestro Venerabile e sono a supporto dell’organizzazione:

   1-Esperto

   2-Maestro delle Cerimonie

   3-Primo e Secondo Diacono

   4-Porta Stendardo

   5-Ospedalere

   6-Elemosiniere

   7-Copritore esterno

   8-Copritore interno

   9-Architetto revisore

Fr:.

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